Da venerdì 8 dicembre in prima nazionale al Teatro Augusteo Manuel Frattini nel musical "Peter Pan", con musiche di Edoardo Bennato, supervisione artistica di Arturo Brachetti, regia di Maurizio Colombi; con Claudio Castrogiovanni, Alice Mistroni, e Riccardo Peroni.
A dipingere la storia di “Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere”, scritta da J.M. Barrie, saranno le musiche di Edoardo Bennato tratte da “Sono Solo Canzonette”. Lo stesso album, riarrangiato in versione musical e da nuovi pezzi, sarà la colonna sonora di un musical di grande effetto. Lo spettacolo sarà caratterizzato da un’atmosfera magica ricreata grazie allo studio approfondito dei colori e delle luci, dal mitico volo di Peter e i piccoli Darling fino all’Isola che non c’è. Di grande impatto i duelli tra la banda di Peter e i Pirati di Uncino, le coreografie acrobatiche, lo sbarco della nave pirata ed il personaggio di Trilly realizzato con tecnologie laser.
La storia autentica viene cambiata solo nell’ordine drammaturgico e con l’inserimento di alcuni quadri originali che renderanno la favola attuale per incontrare il gusto degli adulti oltre che quello dei bambini.
Con il nome di Peter Pan ci si riferisce generalmente al romanzo (o, più precisamente, al titolo del testo teatrale dal quale il romanzo fu poi scritto, in un curioso percorso au contraire) intitolato Peter Pan, o il ragazzo che non voleva crescere, scritto da James Matthew Barrie nel 1904. L'autore, di fatto, non godette mai dei diritti del personaggio, donati in beneficenza all'ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital.
Il debutto sulle scene teatrali di Peter Pan - considerato anche la data ufficiale della nascita del mito di Peter Pan - avvenne due anni dopo, nel 1904, mentre il romanzo, dal titolo Peter e Wendy, fu pubblicato nel 1911 sulla base della traccia de Peter Pan in Kensington Gardens, data precedentemente alle stampe nel 1906.
Da allora il personaggio ha fatto molta strada ottenendo grandi attenzioni ed un buon seguito, soprattutto grazie al film animato di Walt Disney del 1953. La storia del ragazzo che non voleva crescere fu affiancata a quella del suo autore, curiosamente anch'egli considerato - per la sua poetica visionaria e disincantata e per la sua capacità di saper giocare anche in età adulta - una persona incapace di crescere.